Re Mida, il dono di Dioniso e la vendetta di Apollo

In Tomb Raider 1 e Anniversary, durante la sua avventura in Grecia, Lara incontra una statua del re Mida che le consente di trasformare delle barre di piombo in lingotti d'oro che le serviranno come chiavi per aprire il portone per il livello successivo. Ma chi fu il re Mida?

La statua di Mida in Tomb Raider 1. Immagine: tombraider-lc.blog.cz


Antico re della Frigia, regione geografica dell'Anatolia centrale, Mida (greco antico: Μίδας, Mídas) era, secondo il mito, figlio adottivo del sovrano Gordio e della dea Cibele (Κυβέλη – Kybelē). Attribuitegli le fondazioni della capitale frigia di Gordio, di Midea e, secondo lo storico Pausania, della città di Ancyra, l’attuale capitale turca Ankara. La datazione storica di questo famoso personaggio storico/mitologico è controversa a causa della scarsità di fonti storiche attendibili anche relativamente all’identità di Mida stesso. Diversi studiosi collocano il suo regno nel III millennio a.C. antecedente quindi alla guerra di Troia il periodo storico dell’esistenza del sovrano. Secondo altri studiosi Mida viene associato ad un altro personaggio storico, il re Mita, sovrano di Moschi in Anatolia occidentale vissuto alla fine dell'VIII secolo a.C.


Statua di Mida in Tomb Raider Anniversary. Immagine: saigameworld.blogspot.com

Le uniche notizie pervenuteci fino ai giorni nostri, delle quali si è riusciti a comprovare la veridicità seppur legate indissolubilmente al mito, riportano di Mida vissuto in Macedonia come giovane re di Pessinunte, città arroccata sul monte Bermion (Bryges), nella località storica della Macedonia. Mida fu quindi adottato da uno dei sovrani della Frigia, Gordio e da Cibele.

Dichiarato Re in vece di suo padre dall’Oracolo della Frigia, che vide in lui il salvatore del suo popolo dai conflitti civili che squassavano il territorio, Mida ebbe come consorte Eolia, figlia di Agamennone di Cuma, e tre figli: Litierse (mietitore demoniaco degli uomini), Ancuro e una figlia di nome Zoë (vita). Mida fu anche nonno di Adrasto (Ἄδραστος, Ádrastos) antico re di Argo. Mida fu impegnato per gran parte del suo regno a combattere la popolazione cimmera e liberare dalla loro oppressione l'Anatolia e l'Assiria senza successo. Secondo il mito raccontato da Strabone, per l’onta della sconfitta, il sovrano frigio si diede la morte bevendo sangue dei tori e suo padre Gordio venne arso vivo.

E’ invece attribuita al 1957 la scoperta, a 53 metri di profondità, sotto all'antica Gordio, la presunta tomba di Mida.


L'ingresso della presunta tomba di Mida a Polatli, Turchia. Immagine: minube.it

Ben più interessante è il mito che rese Re Mida noto in tutto il mondo occidentale per la sua capacità di tramutare qualsiasi cosa toccasse in oro. Secondo la versione narrata da Publio Ovidio Nasone ne ‘Le metamorfosi’, Dioniso, Dio greco dell’estasi, del vino e della liberazione dei sensi, volle premiare Mida per aver riportato al suo cospetto il satiro Sileno, tutore del Dio, smarritosi ubriaco nei boschi e portato da due contadini frigi al cospetto del sovrano, il quale lo riconobbe trattandolo con rispetto ed ospitalità presso la sua corte. Il Dio promise al re Frigio qualunque cosa potesse desiderare e Mida, senza riflettere, chiese di poter trasformare qualsiasi cosa toccasse in oro. Dioniso accordò il desiderio e Mida, bagnandosi nel fiume Pattolo, lo rese strabordante del prezioso metallo (l’attuale ricchezza d’oro del fiume rese ulteriormente popolare il mito). 

Ben presto però, il re si rese conto della scelta poco accorta in quanto non gli era concesso nemmeno sfamarsi: tutto ciò che toccava si tramutava istantaneamente in oro. Implorò quindi Dioniso di togliergli tale potere, cosa che il Dio esaudì. In seguito però, la sua bramosia di ricchezze fu punita da Apollo: il Dio del sole, non ottenendo inoltre la vittoria ad una gara musicale contro Marsia (o Pan) in cui Mida era giudice, attribuì due lunghissime orecchie asinine al sovrano, rendendolo costretto a nascondere la deformità con copricapi elaborati. Solo il barbiere di corte era a conoscenza del ridicolo segreto del sovrano.

La leggenda narra che, il servo, non potendo più contenersi nel mantenere il segreto del re (il quale aveva previsto la morte per chiunque lo rivelasse), scavò una buca profonda presso uno stagno e urlò al suo interno ciò che non poteva rivelare a nessun altro, per poi ricoprirla di terra. Ma la vendetta di Apollo fu subdola e fece sì che in prossimità della buca crescesse un canneto. Le canne crebbero velocemente ed al vento sussurrarono ciò che mai si sarebbe dovuto sapere: il grande Mida di Frigia, sovrano della città, possedeva lunghissime e ridicole orecchie d’asino!

A cura di Simon Esposito

Fonte: it.wikipedia.org

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