Il sito di Stonehenge in Inghilterra

Per l'espansione di "Tomb Raider III: The Lost Artifact" gli sviluppatori della Core Design hanno cercato di inserire tanti elementi tipici del Regno Unito e, dopo Nessie il mostro di Lochness, non poteva di certo mancare uno dei monumenti più famosi e misteriosi del mondo: Stonhenge!



Il sito di Stonehenge (pietra sospesa, da stone, pietra, ed henge, che deriva da hang, sospendere), situato vicino la città di Amesbury in Inghilterra, è senza dubbio il più famoso cromlech (in gallese: crom, rotondo e lech, pietra) al mondo e fa parte del patrimonio UNESCO dal 1986. 

Risalente tra il 3100 a.C. e il 1600 a.C, Stonehenge probabilmente fungeva come osservatorio astronomico, ipotesi basata sulla ricostruzione del sito nella prima metà del Novecento, alla quale si deve l’attuale allineamento dei megaliti, in quanto l'asse di Stonehenge è orientato in direzione dell'alba nei solstizi estivi, ma non invernali. Per l’archeologo britannico Michael Parker Pearson, che ha preso parte ad un nuovo studio su Stonehenge pubblicato sulla rivista Antiquity, il sito invece si trattava di un complesso funerario.

Ipotesi sulla costruzione di Stonehenge

Il circolo di Stonehenge è composto da 93 pietre. Le pietre verticali che formano il monumento vero e proprio sono alte fino a 4 metri e mezzo.

Secondo un nuovo studio scientifico pubblicato nel giugno del 2018, le pietre sarebbero state trasportate nel sito di Stonehenge tramite delle strade interne, tramite l’uso di slitte che venivano fatte scivolare su rulli di legno, trascinate da decine di uomini grazie a corde di cuoio, e non attraverso il canale di Bristol, smentendo dunque le affermazioni del geologo Herbert Henry Thomas.

Sembrerebbe che le pietre ed i blocchi di arenaria utilizzati per Stonehenge siano stati prelevati da tre siti diversi. Le pietre principali e più grandi, con un peso che si aggira tra 25 e 50 tonnellate, probabilmente sono state tagliate da una collina a 30 chilometri a nord da Stonehenge, sulle Marlborough Downs. Le pietre di dimensioni inferiori invece, sarebbero stare prelevate  in parte da un sito a 3 chilometri di distanze ed in parte sono state estratte dalle Montagne Preseli, nel Galles sud-occidentale.



Per quanto riguarda il posizionamento delle pietre, sembrerebbe che per disporre verticalmente le pietre principali, gli uomini di quel tempo si siano serviti dell’uso di leve, scivoli e funi dopo aver posizionato i megaliti all’interno di un foro nel terreno.

Anche per disporre le pietre orizzontali, come architravi sui megaliti verticali, sono state utilizzate delle leve, alzando le pietre su fasciami di legno.

Studi scientifici

Nel 1640, il fisico John Aubrey teorizzò che Stonehenge fosse opera dei Druidi, realizzando anche i primi disegni del monumento con le misure del luogo, grazie ai quali fu possibile ipotizzare la funzione di Stonehenge come osservatorio astronomico o di calendario in base alla disposizione dei megaliti.

Nel 1740 l’architetto John Wood avviò delle indagini più approfondite su Stonehenge, considerato da Wood come un luogo per i riti pagani.

Su questa teoria si trovava fortemente in disaccordo il fisico William Stukeley, che appoggiava l’idea di John Aubrey e secondo cui i Druidi non erano pagani ma bensì patriarchi biblici. Quest’ultima idea era dovuta all’influenza di Isaac Newton: il noto fisico si occupò della disposizione dei megaliti di Stonehenge, ed ipotizzò che il monumento richiamasse il fatto che il sistema solare non fosse geocentrico. Inoltre secondo Newton, il monumento si ispirava al modello dell’antico tempio di Gerusalemme ed i costruttori di Stonehenge erano di eredi diretti dei patriarchi biblici.

L’archeologo John Lubbock invece, verso la fine del 1800, avanzò l’ipotesi secondo la quale Stonehenge potesse risalire all’età del bronzo, basandosi su dei ritrovamenti di manufatti in bronzo su alcune colline nei pressi del sito di Stonehenge.

Alcune di queste teorie però vengono scartate dalla datazione carbonica, che indica la costruzione del monumento in periodo che va dal 3100 a.C. al 1600 a.C.

Vi sono degli indizi che però potrebbero indicare che il sito è ancora più antico: accanto al monumento di Stonehenge sono state ritrovate delle insegne religiose di legno in delle buche. Si stima che il materiale ritrovato in queste buche possa risalire tra l’8000 a.C ed il 7000 a.C. Nell’ottobre 2015, ad alcuni chilometri da Stonehenge, sono stati ritrovati dall’archeologo David Jacques dei resti di alcuni insediamenti provvisori risalenti al 4300 a.C., mentre il villaggio neolitico Durrington Walls fu abitato solo dal 3500 a.C.

Proprio su degli scavi effettuati nel villaggio di Durrington Walls si fonda la teoria dell’archeologo britannico Michael Parker Pearson. Secondo Pearson il villaggio era abitato da coloro che avevano costruito Stonehenge, quindi il villaggio era la “terra dei vivi”, mentre il complesso circolare rappresentava la “terra dei morti”.

Curiosità su Stonehenge

Oltre ad esse una meta turistica, Stonehenge è anche meta per i seguaci del Celticismo, della Wicca e altri religioni neopagane.

A Maryhill, nello stato di Washington, vi è una replica a grandezza naturale di Stonehenge.

Il monumento è anche legato alla leggenda di Re Artù: si narra che Merlino stesso trasferì Stonehenge dall’Irlanda in Inghilterra, trasportando le pietre su una zattera attraverso la Bretagna. In seguito, le mise sulla piana di Salysbury. Probabilmente questa leggenda si basa sulla teoria secondo cui le rocce di Stonehenge furono trasportate sul fiume Avon, e poi portate nel sito attuale.


A cura di Loreta Anna Pavone 

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