Scozia, Highlanders, kilt e rutilismo
Nel creare l’espansione di Tomb Raider III: The Lost Artifact, gli sviluppatori della Core Design si sono divertiti molto nel riportare leggende, curiosità e tradizioni che fanno parte della Gran Bretagna. Chi ha giocato alla versione gold del terzo capitolo di Tomb Raider, nel secondo livello in Scozia intitolato “Nascondiglio di Willard”, ha dovuto combattere contro dei nemici dall’aspetto tipicamente scozzese, con tanto di kilt e capelli rossi.
Si tratta molto probabilmente di una rappresentazione degli Highlanders, ovvero gli abitanti delle Highlands scozzesi (in gaelico scozzese A' Ghàidhealtachd, "la terra dei Gaeli"; in lingua scots the Hielands ovvero "gli Altipiani").
Primo elemento degno di nota è senza dubbio ciò che viene indossato dai nemici di Lara Croft, che il dottor Willard le ha sguinzagliato contro, cioè il kilt. Il kilt è una tenuta simile ad una gonna, si tratta di un pezzo di stoffa in tartan, una trama tipica delle lane delle Highlands scozzesi, che viene indossato arrotolandolo intorno alla vita ed allacciandolo.
In origine il kilt, chiamato Fèileadh mòr o grande kilt, veniva realizzato in modo tale che la stoffa fosse lunga a sufficienza (circa 5 metri) per appoggiarlo sulla spalla, apparendo una sorta di toga romana. Il grande kilt venne modificato intorno al XVIII secolo da Thomas Rawlinson, rendendolo il capo che conosciamo attualmente.
Il grande kilt non era altro che un grande ed ingombrante plaid, fatto di un tessuto grezzo e di basso costo, che copriva l'intero corpo. Rawlinson decise di semplificare il kilt e di renderlo più confortevole, ne mantenne solo la parte inferiore, cioè il gonnellino, e la parte superiore del grande kilt divenne un indumento aggiuntivo, usato come capo decorativo per le cerimonie.
Uno dei nemici in kilt e capelli rossi nell'espansione di Tomb Raider 3: The Lost Artifact. |
Primo elemento degno di nota è senza dubbio ciò che viene indossato dai nemici di Lara Croft, che il dottor Willard le ha sguinzagliato contro, cioè il kilt. Il kilt è una tenuta simile ad una gonna, si tratta di un pezzo di stoffa in tartan, una trama tipica delle lane delle Highlands scozzesi, che viene indossato arrotolandolo intorno alla vita ed allacciandolo.
In origine il kilt, chiamato Fèileadh mòr o grande kilt, veniva realizzato in modo tale che la stoffa fosse lunga a sufficienza (circa 5 metri) per appoggiarlo sulla spalla, apparendo una sorta di toga romana. Il grande kilt venne modificato intorno al XVIII secolo da Thomas Rawlinson, rendendolo il capo che conosciamo attualmente.
Il grande kilt non era altro che un grande ed ingombrante plaid, fatto di un tessuto grezzo e di basso costo, che copriva l'intero corpo. Rawlinson decise di semplificare il kilt e di renderlo più confortevole, ne mantenne solo la parte inferiore, cioè il gonnellino, e la parte superiore del grande kilt divenne un indumento aggiuntivo, usato come capo decorativo per le cerimonie.
Un'illustrazione di due Highlanders con kilt e barba rossa. Immagine: Kenneth Macleay |
La nazione con la più alta percentuale di persone con la chioma fulva è la Gran Bretagna e in particolare proprio in Scozia, dove costituiscono il 13% della popolazione. Può sembrare apparentemente una percentuale bassa, ma così non è. In tutto il pianeta la percentuale totale della popolazione con i capelli rossi si aggira intorno all’1/2%, numero che è destinato a scendere verso lo 0 per via della difficoltà nel trasmettere i geni del rutilismo.
Il motivo per il quale ci sarebbe una concentrazione relativamente alta di persone con i capelli rossi in Scozia è probabilmente la mancanza di luce solare. Basta pensare che la media di ore di luce al giorno in Scozia sono solo 3,1. Molti di voi sicuramente sapranno bene che la luce stimola la produzione di vitamina D, e che le persone con i capelli rossi ne producono anche in condizioni di scarsa luminosità. Perciò, secondo alcuni studi scientifici, il rutilismo sembra aver avuto origine da una mutazione genetica in alcune popolazioni nordiche, avvenuta più di 20.000 anni fa, in seguito ai cambiamenti climatici al fine di favorire la produzione di vitamina D.
Commenti
Posta un commento